sabato 8 agosto 2020

Un ordinario, o quasi, sabato di sport

Un breve (spero) resoconto semiserio (più serio che semi) del mio sabato sportivo odierno davanti alla tv, anzi, davanti a due computer, tipico del più tipico italiano medio sedentario quale sono sempre stato. Una giornata che, come ho già scritto in una storia di Instagram, mi ha fatto tornare ragazzino, oppure ai tempi di quando ero in una redazione multisport. Un bel segno, perché lo sport sta finalmente ripartendo, nonostante la situazione Covid sia tutt’altro che tranquilla.

Da questo resoconto rimane esclusa la Champions di stasera, ma anche questo l’ho già scritto nella suddetta storia. Un po’ perché, come al solito, l’Inter non c’è, e un po’ perché dal triplete del 2010, dopo il quale mi sono sentito appagato e ripagato di tante sofferenze patite nei 42 anni precedenti, se ho visto 20-25 partite di calcio dal 2013 a oggi, non solo dell'Inter (di cui ne avrò viste massimo due o tre) ma in totale, sono già tante. In pratica, sono pronto per (non) guardare lunedì la partita tra Inter e Bayer Leverkusen dei quarti di Europa League. E comunque, c'è sempre una sola parola: #amala.

MOTOMONDIALE: ho detto pubblicamente che quest’anno tifavo Bagnaia e Quartararo. Il primo ieri si è fratturato, il secondo è in testa al campionato MotoGP ma oggi è caduto perdendo la pole. Traete voi le conclusioni.

FORMULA 1: A Silverstone domani si disputa il Gran Premio del 70° anniversario della nascita del Mondiale, peraltro già scoccato lo scorso 13 maggio, su un circuito che definire lo stesso di allora è un tantino scorretto visto che oggi ci sono 18 curve e 70 anni fa solo 8. In ogni modo Bottas, detto il sottovalutato, nelle qualifiche ha fatto 13, nel senso di numero di pole position, tante quante Graham Hill, Jack Brabham, Jacky Ickx, Jacques Villeneuve, Juan-Pablo Montoya e Mark Webber. Beffato il caposquadra Hamilton di 63 millesimi. Terzo il redivivo Hulkenberg sulla discussa Racing-Point, il tedesco non era così avanti in griglia, a parte un secondo posto in Austria nel 2016, da sette anni. Ferrari sempre più in Zona Rossa, e non si intende quella a causa del Covid.

MILANO-SANREMO: a un certo punto pensavo di essere in un giorno della seconda metà di marzo, ma poi mi sono reso conto che le temperature sono un tantino diverse e soprattutto non c’era, purtroppo, la di solito concomitante Coppa del Mondo di sci alpino. Per il resto, a parte qualche fuga poi annullata tranne l’ultima, non ho visto grande distanziamento sociale. Perfino i primi due, il vincitore di oggi Van Aert e il vincitore dell’agosto scorso, pardon, del marzo dell’anno scorso, Alaphilippe, si sono esibiti in un abbraccio post traguardo per lo meno inconsueto, visto che di solito volano più bici che baci e imprecazioni che abbracci da parte degli sconfitti. Nota di merito per Van Aert: è il fresco vincitore delle Strade Bianche nonché pluriiridato di ciclocross, quindi proprio scarso non è.

TENNIS: Camila Giorgi non è mai una tennista banale e nel torneo di Palermo l’ha confermato. Ha fatto meno regali del solito e sembrava che fosse sulla strada per diventare finalmente una vincente, anche per l’assenza apparente di quel genio del padre ma soprattutto per la presenza di una persona che invece è molto brava e competente, la capitana azzurra di Fed Cup Tathiana Garbin. E invece, dopo aver dominato il primo set contro la francese Fiona Ferro vincendo i primi cinque game, è stata a sua volta dominata nel secondo, poi nel terzo è mancata nei momenti decisivi e l’ha perso per 7-5 fallendo la qualificazione alla sua prima finale sulla terra rossa nel circuito maggiore. Alla sfida decisiva approda quindi la 23enne transalpina di padre italiano e madre belga, numero 53 del mondo, che affronterà domani l’estone Anett Kontaveit, numero 22 del ranking, che in questo torneo ha sofferto solo contro la nostra piccola grande Elisabetta Cocciaretto e che oggi ha spazzato via per 6-2 6-4 la numero 1 del torneo e 15 del pianeta, la croata Petra Martic. Un bilancio comunque finalmente positivo per l’Italia femminile che sta cominciando a riveder le stelle dopo qualche anno di difficoltà.

P.S.: dato che uno dei miei innumerevoli difetti è di essere una persona dalle poche idee e per di più confuse, sono alla ricerca di un nome per quella che vorrei diventasse una rubrica più o meno fissa di miei resoconti, meglio se semiseri come questo, sui social e su questo blog. Qualcuno di voi miei innumerevoli lettori ha dei suggerimenti? Se sì, vi ringrazio in anticipo.